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al testo di Valentina Grazia Har
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Nei suoi gesti ora lenti ora spenti
una giostra in disuso – nel buio un corpo deluso – Improvvisamente: Il ricordo e la freschezza che avevano i giorni con lei: Lo schiaffo della primavera. Adesso guarda la vita di sbieco: il suo volto un vicolo cieco. Dice: “Lasciatemi solo la magia del ricordare. Venero l’idolo del passato perché sono io ed è lei e tutto il resto l’ho sputato lontano, dove nessuno mi prenderà più per mano” |
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